Far parte di quel 20% di popolazione mondiale che è responsabile del consumo di circa l’80% delle riserve di energia disponibili fa apparire di primaria importanza il tema della riqualificazione energetica: non solo per la questione della limitatezza delle riserve energetiche ma anche per i danni arrecati all’ambiente con una emissione nei paesi industrializzati di biossido di carbonio (CO2 ) dovuto per il 50% dalla produzione e trasporto di materiali assieme ad un cattivo funzionamento degli impianti legati alla climatizzazione.
Ecco perché è una necessità il puntare a un più razionale utilizzo delle fonti energetiche secondo l’impiego di fonti rinnovabili in particolare per quanto concerne il patrimonio edilizio.
Da dove cominciare dunque se si vuole avere un approccio sostenibile?
Questi 5 pilastri sono le basi su cui far sviluppare un processo di riqualificazione:
1. indagare in modo critico le specifiche esigenze
2. valutare adeguatamente le condizioni climatiche locali
3. ridurre i consumi di energia intervenendo sul sistema edilizio
4. ottimizzare la risposta impiantistica alla domanda di energia con un’efficiente tecnologia di impianto
5. minimizzare il fabbisogno di energia primaria con la scelta di materiali e fonti energetiche più adatti